Cosa pensano le imprese?
Cosa pensano le imprese italiane del factoring? Come lo utilizzano e ne valutano la convenienza?
Per rispondere a questi interrogativi e, più in generale, per capire le percezioni ed i comportamenti delle imprese in materia di factoring, l'Associazione Italiana per il factoring ha promosso un'indagine sulla domanda di factoring, basata sull'effettuazione di interviste ad un campione di imprese, comprendente clienti attivi di società di factoring (in qualità di cedenti crediti), ex-clienti, imprese che non utilizzano il factoring, imprese coinvolte dal factoring in qualità di debitori ceduti.
Per le imprese italiane il factoring rappresenta principalmente una forma di finanziamento complementare al credito bancario. Di un certo rilievo, specie per le imprese di maggiori dimensioni, è anche il ruolo del factoring comestrumento per gestire professionalmente i crediti e come forma di garanzia del buon fine dei crediti. Marginale risulta, correttamente, la convinzione che il factoring sia una forma di recupero dei crediti insoluti o problematici.
E' comunque diffusa e condivisa la convinzione che il factoring sia utile soprattutto per chi vuole affidare ad una società specializzata la gestione ed il controllo del portafoglio clienti.
Il 64% del campione di imprese (78% delle imprese con attività stagionale) ricorre attualmente al factoring. L'utilizzo del factoring costituisce comunque un fenomeno recente: oltre il 60% delle imprese clienti dichiara di utilizzare il factoring da meno di 5 anni, mentre solo il 9% lo utilizza da più di 10 anni.
I principali elementi di soddisfazione relativi al factoring riguardano la velocità e sicurezza dei tempi di erogazione dei fondi, la possibilità di cedere il totale del portafoglio clienti, la capacità del factor di gestire i crediti, la garanzia del buon fine dei crediti, l' "automatismo" nel finanziamento dello sviluppo delle vendite. I principali elementi di insoddisfazione riguardano il costo giudicato eccessivo, la mancata accettazione di tutti i debitori ceduti, il non gradimento da parte dei debitori ceduti.
A parere delle imprese indagate, il factoring consente, dal punto di vista finanziario, di soddisfare necessità di fondi di natura temporanea, di ottimizzare la programmazione degli incassi e di facilitare la crescita del fatturato (specie per le imprese con attività stagionale ed a più elevato sviluppo).
I fondi finanziari anticipati dal factor a seguito dello smobilizzo del portafoglio crediti vengono principalmente utilizzati per rimborsare i debiti in essere, mentre meno frequente (salvo che nelle imprese a forte sviluppo e nelle imprese più "giovani") è la destinazione verso il finanziamento dello sviluppo delle vendite.
Le imprese indagate si sono trovate frequentemente, anche se per lo più in modo saltuario, nella condizione di debitore ceduto. La cessione dei crediti ad una società di factoring viene comunque vista, nell'ottica del debitore ceduto, come un fatto normale di gestione aziendale ed, anzi, sia pure assai meno frequentemente, come un segno che il cedente è attento alla gestione dei propri crediti ed alla programmazione dei flussi di cassa.
Una larga parte delle imprese indagate (80%) giudica utile continuare in futuro il rapporto di factoring, ritenendo anche che lo strumento sia destinato a svilupparsi nell'ambito dei rispettivi settori di appartenenza.
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